Mi trovavo nell’ascensore, diretta al mio appartamento, quando le porte si aprirono, rivelando la figura del mio attraente vicino, Marco. I nostri sguardi si incrociarono, e in quel momento, qualcosa di elettrico scoccò tra noi. L’ascensore era deserto, e il desiderio nei suoi occhi mi invitava a restare.
“Aspetta, Giulia,” sussurrò con un sorriso malizioso. “Ho bisogno di parlare con te.”
Le sue parole mi eccitarono, e un brivido corse lungo la mia schiena. L’ascensore era piccolo, creando uno spazio intimo e seducente.
“Di cosa vuoi parlare, Marco?” chiesi, sapendo che questo incontro era destinato a diventare qualcosa di più.
Si avvicinò lentamente, i suoi occhi fissi sui miei. “Di questo,” mormorò, prendendomi la mano e portandola alle sue labbra, baciando le mie dita con passione.
Un gemito di piacere sfuggì dalle mie labbra mentre la sua bocca esplorava le mie dita, ogni bacio mandando scintille di desiderio attraverso il mio corpo. Il suo tocco era elettrico, e il mio corpo rispondeva al suo richiamo.
“Ti desidero, Giulia,” disse, la sua voce profonda che risuonava nell’ascensore. “Da così tanto tempo…”
Non potevo resistere al suo richiamo. Il desiderio era tangibile, riempiendo l’ascensore con una carica erotica. Mi avvicinai a lui, i nostri corpi quasi toccandosi.
“Mostrami quanto mi desideri,” sussurrai, la mia voce carica di passione.
Senza esitare, mi attirò verso di sé, le sue mani avvolgendo la mia vita. I nostri corpi si unirono, e potevo sentire il suo desiderio attraverso i nostri vestiti. Il suo respiro era caldo sul mio collo, e i suoi baci esploravano la mia pelle esposta.
“Ah… Marco,” gemetti, mentre le sue mani scivolavano sotto la mia maglia, accarezzando la nuda pelle del mio ventre. “Non resisto più…”
Le sue dita abili sbottonarono i miei jeans, scivolando dentro, esplorando la mia intimità. Gemetti di piacere mentre le sue dita esperte mi stimolavano, accarezzando il mio punto più sensibile.
“Oh… sì… proprio lì,” sussurrai, guidando le sue dita verso il mio piacere.
Il mio corpo tremava mentre l’estasi mi travolgeva. L’ascensore era il nostro palco, e la nostra passione il nostro spettacolo. I suoi baci scendevano lungo il mio collo, mentre le sue dita danzavano sul ritmo del mio desiderio.
“Ti voglio, adesso,” ansimai, mentre il mio corpo bramava la sua presenza dentro di me.
Con un movimento fluido, mi sollevò, le mie gambe avvolgendo la sua vita. Mi sentivo leggera, trasportata dalla forza del suo desiderio. Il suo pene, duro e pronto, sfiorava l’entrata della mia vagina, chiedendo permesso.
“Prendimi,” gemetti, invitandolo ad entrare.
In un istante, mi penetrò, riempiendo il mio corpo con la sua virilità. Gemetti di piacere, avvolgendogli le gambe intorno alla sua vita, spingendolo più a fondo dentro di me. Il nostro ritmo era perfetto, i nostri corpi in sincronia.
“Oh… sì… più forte,” gemetti, mentre il nostro incontro nell’ascensore raggiungeva il culmine.
Il suo corpo era una tempesta di piacere, e il mio rispondeva a ogni suo movimento. I nostri gemiti riempivano lo spazio, eguagliati solo dai nostri cuori che battevano all’unisono. La nostra passione era cruda, i nostri corpi uniti in un incontro proibito.
L’ascensore sembrava fermarsi, ma il tempo aveva perso ogni significato. Eravamo immersi nel nostro mondo, dove il piacere regnava sovrano. I nostri corpi si muovevano insieme, danzando la danza dell’estasi.
Con un ultimo, potente movimento, raggiungemmo il culmine insieme, i nostri corpi tremanti nell’estasi. Il mio orgasmo era un’onda travolgente, il mio corpo scosso dal piacere. Marco mi teneva stretta, i suoi baci sul mio collo, mentre la mia essenza lo avvolgeva.
Le porte dell’ascensore si aprirono, rivelando il corridoio, ma non importava. Il nostro mondo era stato creato e distrutto in quel piccolo spazio, e ora eravamo due estranei di nuovo, ma legati da un incontro indimenticabile.
“Grazie, Giulia,” sussurrò Marco, i suoi occhi brillanti di passione e gratitudine.
Sorrisi, sapendo che quel momento sarebbe rimasto con me per sempre, un segreto condiviso tra vicini, un’avventura erotica nell’ascensore.