Mi sono scopata il migliore amico di mio marito

Ho vissuto un momento di passione incandescente con il migliore amico di mio marito.

Era una notte torrida, una di quelle in cui il caldo ti avvolge come un mantello pesante, e l’aria condizionata sembrava essere solo un’eco lontana della frescura desiderata e mio marito, partito per un viaggio di lavoro, mi aveva lasciata sola con la mia mente che vagava per territori pericolosi quella sera non volevo altro che scopare il miglior amico  di mio marito.
Marco, il migliore amico di mio marito, era venuto a farmi compagnia. Lui, con quel corpo muscoloso e quegli occhi che sembravano sempre sapere troppo, era un mix di tentazione e pericolo. Era vestito con una semplice t-shirt nera che aderiva perfettamente ai suoi bicipiti e un paio di jeans che sembravano disegnati per accentuare ogni curva del suo corpo.
“Vuoi un po’ di vino?” chiesi, cercando di distrarmi dal desiderio che cominciava a crescere dentro di me.
“Solo se lo bevi con me,” rispose lui, con un tono che sembrava promettere più del semplice bere vino.
Ci sedemmo vicini sul divano, il calore del suo corpo si mescolava con il mio, creando una tensione palpabile. Il vino scorreva, e con esso le inibizioni. Parlavamo di tutto e di niente, ma ogni parola sembrava carica di sottintesi erotici scopare migliore amico marito era la mia fantasia folle.
Poi, successe. Una goccia di vino cadde dal mio bicchiere, atterrando sulla mia camicia bianca, creando una macchia rossa proprio sopra il mio seno. Marco, con un sorriso malizioso, prese un tovagliolo e iniziò a tamponare la macchia, ma le sue dita si attardarono sulla mia pelle, mandando brividi lungo la mia spina dorsale.
“Non è così che si toglie una macchia,” sussurrai, quasi senza fiato.
“E come allora?” chiese lui, i suoi occhi fissi nei miei, carichi di promesse non dette.
Senza rispondere, mi avvicinai e lo baciai. Il bacio fu elettrico, una scarica di desiderio represso che esplose tra noi. Le sue mani esploravano il mio corpo con una padronanza che non avrebbe dovuto avere, ma che sembrava così giusta. Sentivo le sue dita tracciare linee infuocate lungo la mia schiena, scendendo fino ai fianchi, stringendomi come se volesse memorizzare ogni curva,le dita entravano dentro e io sobbalzavo dal piacere.
Ci spostammo dalla sala alla camera da letto, ogni passo un’inevitabile marcia verso il piacere proibito. La nostra pelle si univa,lui dietro spingeva il suo cazzo caldo e duro in me io calda e sudata mi spingevo su di lui per sentirlo tutto, con un ritmo che sembrava essere stato scritto nel destino. Mi sfilò la camicia, rivelando la mia pelle sensibile all’aria fresca della stanza, e immediatamente le sue labbra furono lì, a baciare, a succhiare, a mordere leggermente, mandando scariche di piacere attraverso tutto il mio corpo.
“Non dovremmo,” sussurrai tra un bacio e l’altro, ma era già troppo tardi. Il desiderio aveva preso il controllo, e in quel momento, non esisteva nulla al di fuori del nostro mondo privato di piacere.
Marco era esperto, sapeva esattamente come muoversi, come toccare, come far esplodere ogni terminazione nervosa della mia figa eccitata e bagnata e del mio corpo. Mi spinse dolcemente sul letto, e con un movimento fluido, mi tolse i pantaloni, lasciandomi solo con la biancheria intima. Le sue dita scivolarono dentro di me, esplorando, stuzzicando, mentre la sua bocca trovava nuovi posti da baciare, da assaporare e la lingua si muoveva veloce ,io gli spingevo sempre di più la figa in faccia. Scopare migliore amico marito era il mio desiderio nascosto.
Ogni gemito, ogni sospiro era una confessione del nostro peccato, ma in quel momento, il peccato sembrava la cosa più dolce che avessi mai assaggiato. Lui entrò dentro di me con una lentezza tortuosa, ogni centimetro un nuovo livello di estasi. Il nostro ritmo aumentava, i nostri corpi si muovevano in perfetta sincronia, come se fossero stati creati solo per questo momento.
Quando tutto finì, ci guardammo, consapevoli che avevamo superato un confine che non potevamo più tornare indietro. Ma in quel momento, mentre il sudore si asciugava sulla nostra pelle, sentii solo un profondo senso di soddisfazione.
“Questo rimane tra noi,” dissi, sapendo che quelle parole erano sia una promessa che una preghiera.
Marco annuì, e con un ultimo bacio, lungo e profondo, sigillammo il nostro segreto.

Scritto da: Sole S

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